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Mini biografia di Marco Marcelli

 

Ho chiesto a Marco Marcelli di inviarmi una piccola biografia da inserire nel sito, e questa è l'e-mail che mi ha inviato:

 

 

Ciao, Pina. Mi chiedi una mia biografia. Dato che non credo sia interesse di chi legge che io ti invii quella in 12 volumi, più glossario ed indice…te ne scrivo una “stringata”. Bignami di una vita.

Sono nato a Roma, il 21 luglio del 1959. Cancro, bicuspide leone, ascendente leone.

Figlio del boom, famiglia borghese, un fratello ed una sorella molto più grandi. Errore di calcolo, figlio di Ogino e Knaus…Ma nacqui, e quel giorno nacqui due volte.

Nonna si stabilì, con decisione unilaterale, a casa dei miei. Per crescermi lei.

Si dice che tutti i bambini abbiano gli occhi azzurri…minchiata…però, io li avevo dello stesso colore dei suoi, e di quelli dei suoi ascendenti. Lei li chiamava “nurmanni”. Lo stesso verde azzurro del mare del Tindari d’inverno. Chi conosce il luogo, comprende.

La storia, già l’ho cuntata. Cosa aggiungere, di me?

Mi volevano mandare all’asilo, dalle monache. Nonna era considerata invadente. Dopo tre giorni, venni ritirato, causa sciopero della fame. Chiedevo una doppia porzione di pasta al sugo, servita in un’orrenda ciotola di moplen rosa, e la rovesciavo sottosopra sul tavolo, mettendomi muto a braccia conserte. Il quarto giorno, mangiai una tripla porzione di pasta di casa col sugo di strattu….

Elementari, ed ancora ricordo con affetto il mio maestro, Aurelio Pompili. Ex partigiano, grande uomo, grande educatore. Ma tanto, sapevo già leggere…avevo imparato a farlo con “Le avventure di Guerrino detto il meschino”. Inutile dire chi mi aveva insegnato, ovvio…

Medie nella norma. Liceo classico. Ho un formidabile e tenero ricordo di tutti i miei insegnanti. Non ho preso il 60 alla maturità, nel 78, a causa del commissario di scienze, che, proveniendo dall’itis, non comprese il concetto di “scodinzolamento socratico degli anuri”. Per la verità, è a tutt’oggi un mio “cavallo di battaglia.  

Poi, università, IUAV a Venezia, architettura. Laureato, non ho mai esercitato.

Lavorato nel campo dell’amministrazione e delle fiduciarie estere.

Dato che, per cause contingenti, il lavoro è molto calato…ho collaborato per qualche tempo col quotidiano Lettera 43, con lo pseudonimo di “galwan” (per chi fosse interessato a leggere, può cercare su google).

Attualmente, mi sono ritirato in quel paesino di confino. Scrivo. Ricerche storiche su questo posto, storie di olio per una azienda produttrice, articoli per articolisti che non hanno tempo o non sanno mettere giù le idee, piani di sviluppo, o business plan, per aziende varie. Sto completando una raccolta di aneddoti che legano vini siciliani e territori di produzione, spero di concluderla entro la prossima vendemmia. Te ne manderò degli stralci, con piacere.

Ho due splendide figlie grandi, 24 e 22 anni. Due ex mogli. Una spero compagna con cui invecchiare (lei, io non invecchio, al massimo vado avanti con gli anni).

Adoro Roma, la Roma…ma SONO Siciliano. Da quando la mia adorabile nunnitta mi ha preso in braccio la prima volta, e mi sono specchiato nei suoi occhi.

A proposito…so che è una scopiazzatura da Aldo Fabrizi…ma sulla mia balàta vorrei scritto “scolato dalla vita troppo al dente”.

Un caro saluto a tutti…e grazie per la pazienza.

Marco

P.S. Come si può notare, adoro sorridere della vita, anche quando va male.

 

Nunquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant (tale Cicerone…)