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Pittori

 

Alessandro Abate (Catania25 novembre 1867 – Catania29 marzo 1953) è stato un pittoreacquerellista ed affreschistaLa sua carriera è scandita dalla partecipazione ad esposizioni sia di carattere locale che nazionale quali: la "Belliniana" di Catania del 1890, la Nazionale di Roma del 1895, la Quadriennale d'arte decorativa moderna di Torino del 1902 e soprattutto la seconda Esposizione Agricola Siciliana di Catania del 1907, a Palazzo dell'Esposizione, che ne decretò la fama di decoratore della cosiddetta "Art Nouveau", dedicandogli una parete della "Mostra di Belle Arti e Fotografia".

 

Andrea Giovanni Lo Bianco, visse a Comiso nella prima metà del XVI sec. Oggi è possibile ammirare alcuni suoi affreschi in alcune chiese di Palermo.

Antonello da Messina, nato e morto a Messina (1430 – 1479), diede vita al rinnovamento artistico del sud d’Italia. Fu a Venezia ed anche a Milano. Fu influenzato dai pittori fiamminghi, adottando per primo in Italia la pittura ad olio, e da Piero della Francesca. Sue opere: la Crocifissione di Bucarest, La visita dei tre angeli ad Abramo e S. Girolamo penitente, le Annunziate, il Salvator Mundi ed inoltre la Pala di S. Cassiano e l’Annunciazione Oggi alcune sue opere sono esposte all’estero: Madonna col Bambino alla National Gallery di Washington e S. Girolamo nello studio a Londra.

Antonio Crescenzio, nato a Palermo nel 1400. Dipinse prima del grande Michelangelo un “Giudizio Universale”, oggi distrutto.

 

Antonio Gandolfo, (Catania28 ottobre 1841 – Catania21 marzo 1910)  

«La sua arte, intese il compito di affrontare i problemi della vita additandone le miserie; egli cercò il dolore per stimolare la pietà e la riparazione sociale; fu poesia, fu opera altamente sociale.» (Federico De Roberto)

 

Calcedonia Reina (Catania4 febbraio 1842 – Catania10 novembre 1911) è stato pittore e poeta . Di temperamento melanconico, si dedicò alternativamente alla pittura ed alla poesia. Studiò da solo l'arte della pittura. Visti alcuni suoi lavori, Domenico Morelli lo inserì fra i suoi collaboratori. Fu molto amico di Mario Rapisardi, Giovanni Verga, Francesco Paolo Frontini, Federico De Roberto. Pubblicò un volume di poesie, "Canti della Patria".


Corradino Frateantonio, nato ad Avola in provincia di Siracusa (1941) vive a Roma. Ha iniziato la sua attività artistica con la scenografia teatrale e cinematografia. Oggi espone i suoi dipinti in tutto il mondo. Nelle sue opere in cui descrive la terra di Avola tramite cerimonie, usi e costumi, è evidente l’influenza di Renato Guttuso e di Giuseppe Migneco.

Francesco Manno, nato a Palermo (1874 – 1831). Dipinse affreschi in Sicilia e a Roma (Palazzo Quirinale).

Giacinto Calandrucci, nato a Palermo (1646 – 1709). Fu allievo di Carlo Maratta e di Pietro del Po. Le sue opere si trovano oggi in molte Chiese di Roma (S. Bonaventura, S. Cecilia). Un quadro della Madonna dell’artista è presente nella chiesa di S. Salvatore di Palermo.

 

Giambattista Sangiorgio (Biancavilla, 25  dicembre  1883 – Catania, 23 settembre 1930 1930) è stato pittore, scultore e decoratore.  Operò nelle province di Catania e Messina.

 

Eseguì molte opere di carattere religioso soprattutto per conto dell'Ordine dei Frati Minori. Tra le opere principali: la decorazione della cantoria dell'organo della Cattedrale di Catania (Albarosa D'Arrigo, Ampliamento dell'organo e nuova cantoria nella cattedrale. Catania (1924-1928) in Fulvia Caffo (a cura di) Carmelo e Salvatore Sciuto Patti - Archivi di architettura tra '800 e '900, Palermo 2015, pag. 290), la decorazione della cantoria dell'organo della Chiesa di S. Francesco all'Immacolata sempre a Catania (F. Costa, S. Francesco all'Immacolata, Guida storico-artistica, Palermo, 2007), gli affreschi, le statue e i lavori di ebanisteria presso la Villa Colantoni di Messina (nonostante fosse stata vincolata con D. A. n. 5544/1998 fu demolita nello stesso anno), l'altare maggiore della Chiesa del Convento di S. Antonio a Barcellona Pozzo di Gotto, demolito negli anni '80. Sua anche la monumentale statua del Cristo risorto della chiesa madre di Biancavilla, protagonista, la domenica di Pasqua, della suggestiva e spettacolare manifestazione religiosa "A Paci", l'incontro fra Gesù risorto e la Madonna, simbolo della riconciliazione fra l'uomo e Dio.


Gioacchino Martorana, nato a Palermo (1735 – 1779) figlio di Pietro Martorana, lavorò a Roma e in Sicilia. Fu influenzato dal Rococò francese, alcuni suoi affreschi si trovano a Palazzo Comitini, a Palazzo Costantino e a Palazzo Butera.

Giuseppe Migneco, Nato a Messina (1903 – 1997) si trasferì a Milano per iscriversi alla Facoltà di Medicina ma nella città lombarda si dedicò alla pittura. Insieme a Treccani e Guttuso partecipò al movimento di "Corrente". Espose alla Biennale di Venezia.
Negli anni ’70 sprofondò in una depressione, da cui si riprese nel 1982. I titoli di molti suoi dipinti rispecchiano questa fase: "Ultimo saluto", "Grande tunnel", "La stanza vuota", "Gli ospiti non arrivano più".

Giuseppe Sciuti, nato a Zafferana Etnea in provincia di Catania (1834 – Roma 1911) fu famoso come pittore di sipari in cui si distinse per le ambientazioni greco romane dell’Italia post unitaria (Teatro Massimo di Palermo e Bellini di Catania). 

 
Giuseppe Velasquez, nato a Palermo e vissuto nel XVIII secolo, è di origine spagnola.

Girolamo Alibrandi, nato a Messina (1470 – 1525) fu allievo di Antonello da Messina e di Leonardo da Vinci. Nella Cattedrale di Messina si può ammirare la sua bellissima opera “Purificazione della Santa Vergine”.

 

Jean Calogeropseudonimo di Giovanni Calogero (Catania20 agosto 1922 –Catania15 novembre 2001), è stato un pittore italiano il cui talento si distinse, nel pieno fervore culturale della città di Parigi, tra quello dei grandissimi artisti del novecento, riuscendo ad essere premiato nel 1957 con la Grande Medaglia D'Argento, massimo riconoscimento della città agli artisti ancora in vita. Nel 1959 le sue opere vengono inserite all'interno del catalogo d'arte internazionale BENEZIT, consacrandolo tra gli artisti più autorevoli della pittura mondiale.

Michele Rapisardi, nato a Catania (1822 – 1866), ha dipinto scene della storia siciliana. Oggi nella strada in cui visse a Catania è presente una targa in cui lo si definisce pittore corretto ed elegante. Castel Ursino di Catania è presente la sua opera “I Vespri siciliani”.

 

Natale Attanasio. L'eclettico pittore umanitarista, è nato nel 1846 a Catania ed  è morto nel 1923 a Roma, a 77 anni .
Scrive S. Nicolosi: " A spese dell'amministrazione civica catanese, per 4 anni (1873-1977) studiò a Napoli col pittore Morelli. Poi si stabilì a Roma. Espose alla Promotrice di Napoli, a trent'anni, il suo primo quadro, Il Pensiero Dominante ; ma, tolta questa e poche altre, le sue opere si snodano su una tematica di dolore e di disperazione; e perciò fu detto "il pittore dei soggetti tristi". Nei titoli delle sue tele c'è la sintesi di questa predilezione: Ricchezza e miseria, Lagrime e delitti, L'orfano dell'Annunziata, Sunt lacrimae rerum (il capolavoro). Questo capolavoro che gli costò una fatica insolita per un pittore, anche il più coscienzioso:
due volte la settimana, per tutto un anno. Attanasio, che aveva allora 38 anni e si era definitivamente stabilito nella capitale, bussava al portone d'un manicomio femminile. In quella "fossa dei serpenti" studiava le espressioni e gli atteggiamenti delle ricoverate, annotandoli, di volta in volta, in uno schizzo a matita o a pastelli colorati ..........Il quadro fu esposto a Torino nell' 84 e otto anni dopo a Palermo, dove si trova oggi nella Galleria nazionale .Attanasio ne dipinse una copia, sperando che la acquistasse la GAM di Roma, ma poichè le trattative andavano per le lunghe, regalò il quadro al Comune di Catania .
La tela si trova al Castello Ursino. Con qualche enfasi, i contemporanei Lo definiscono "ottimo colorista".

 

 
Olivio Sozzi, nato a Catania (1690 – 1765). Si trasferì a Roma dove lavorò presso la bottega del Conca. All’interno della Chiesa della Trinità di Catania sono presenti alcune sue opere: il Battesimo di Gesù nel primo altare a destra, una Crocefissione e La Trinità appare a S. Benedetto. 

  

 

 

Paolo Vetri, nato ad Enna (1855 – 1937). I suoi affreschi si trovano nel Duomo di Nola, a Napoli e a Palermo. 


Pietro Novelli, nato a Monreale in provincia di Palermo (1603 – 1647) e per questo fu chiamato il Monrealese. È probabilmente il più importante pittore del Seicento siciliano. Fu influenzato dal Van Dick e dal Ribeira. Nell'Abbazia benedettina di San Martino delle Scale si trova S. Benedetto distribuisce la regola e a Palermo nella Chiesa del Gesù il Miracolo di S. Filippo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Novelli

Renato Guttuso, nato a Bagheria in provincia di Palermo (1911 – 1987). Inizia a dipingere giovanissimo copiando i paesaggisti siciliani dell’800. Nel 1931 partecipa alla Quadriennale Nazionale d'Arte Italiana a Roma. Protagonista del Realismo Italiano, nel 1933 subisce la censura fascista per un articolo su Picasso e cessa la sua collaborazione con il giornale l'Ora di Palermo. Nella sua vita strinse amicizia con altri grandi artisti (Fontana, Manzù, Sassu) ed intellettuali (Salvatore Quasimodo, Elio Vittoriani, Alberto Moravia). Alcune sue opere sono oggi esposte nella Galleria Comunale d’Arte contemporanea di Bagheria che ha sede a Villa Cattolica. Da ricordare tra i dipinti più famosi “la Vucciria” che riproduce l’atmosfera dello storico mercato palermitano.


Rocco Lentini, nato a Palermo nel 1858 e morto nel XX secolo. Fu pittore, decoratore e studioso di arte siciliana. Sue sono le decorazioni del Teatro Massimo e del Politeama Garibaldi.


Tommaso Laureti, nato a Palermo (1530 – 1602) conosciuto come il Siciliano, fu pittore manierista ed architetto allievo di Sebastiano del Piombo. Sua opera è la volta della Sala di Costantino in Vaticano e, sempre a Roma, l’affresco della sala dei Capitani nel Palazzo dei Conservatori. Lavorò anche a Bologna.


Vito D’Anna, nato a Palermo (1720 – 1769). Grande decoratore del ‘700 siciliano. Alcune sue tele sono esposte al Museo Diocesano di Palermo altre sono visibili nelle chiese del capoluogo siciliano.