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Monumenti da visitare a Praga

nei giorni 27 e 28 maggio 2013

Spiegazione Monumenti da visitare giorno 27 Maggio 2013

Il Clementinum

è il più grande complesso edilizio dopo il Castello di Praga (Pražský hrad). È il primo collegio di Praga, nel quale giunsero i Gesuiti nel 1556. Li chiamò a Praga Ferdinando I per aiutarlo nei suoi sforzi controriformisti. Appena arrivati si insediarono nell‘ex convento domenicano di S. Clemente nella Città Vecchia (Staré Město) vicino al Ponte Carlo (Karlův most). Questa chiesetta diede poi il nome a tutto il complesso - Clementinum. 

Per uno scherzo del destino, oggi questo  bel complesso barocco ospita la Biblioteca Nazionale anche se per secoli è stata la casa dei i gesuiti, che a Praga fecero bruciare migliaia di libri perché ritenuti quasi tutti eretici e da mettere "all'indice".

Quando nel 1556 Ferdinando I invitò a Praga i gesuiti per portare avanti il suo progetto di lotta al protestantesimo, li fece alloggiare nel già esistente convento di San Clemente che diventò la loro sede per quasi due secoli.

 

Quando l'ordine venne abolito (1773) il Clementinum divenne di proprietà dell'Università Carolina a cui appartiene ancora oggi. Nel complesso ci sono due chiese, San Clemente e San Salvatore, un ricchissima biblioteca, la Cappella degli Specchi e una Torre Astronomica secolare.

 

La libreria barocca

La libreria Barocca la cui costruzione risale al 1722, ospita una collezione secolare di 5 milioni di libri teologici scritti in tutte le lingue del mondo escluso il ceco. Da non perdere uno sguardo ai manoscritti originali di Mozart nella stanza dedicata al maestro. Tutta la libreria è splendidamente affrescata con scene del Vecchio e Nuovo Testamento dell'artisti Jan Hiebl. Tra le leggende legate al Clementinum e alla Libreria, l'incendio di 30.000 libri "eretici" voluto dai Gesuiti al loro arrivo a Praga.

 

La Cappella degli Specchi

Questa splendida cappella, consacrata all'Annunciazione di Nostra Signora, prende il nome dagli specchi che la decorano. Stucchi, affreschi, marmi e un'acustica perfetta la rendono un palcoscenico ideale per concerti di musica classica che si tengono qui quasi tutti giorni. Anche Mozart ne restò affascinato. La cappella conserva ancora i due pianoforti che vennero suonati dall'artista durante il suo soggiorno a Praga. Gli affreschi di Jan Hiebl illustrano i versi dell'Ave Maria mentre i dipinti sui muri raccontano la storia della vita di Maria.

 

Torre Astronomica

Una scala a chiocciola nella Libreria Barocca porta alla Torre Astronomica riconoscibile dalla statua di Atlante che regge la sfera celeste. Nei 3 piani della torre sono distribuiti strumenti scientifici, telescopi astronomici e la meridiana che calcolava l'ora per tutta la città.

Da non perdere la vista magnifica a 360° sui tetti di Praga che si ammira dai 68 metri in altezza del 4° piano della torre.

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Rudolfinum

L' Auditorium di Praga è anche una delle più importanti testimonianze dell'architettura rinascimentale della città. Si affaccia sulla piazza Jan Palach, intitolata allo studente universitario che nel '68 si diede fuoco a piazza S. Venceslao, per protestare contro l'intervento dell'esercito russo calato sulla capitale cecoslovacca per soffocare la cosiddetta primavera di Praga.

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 Quartiere ebraico

Con il Rudolfinum a sinistra e la Vltava di spalle, si attraversa Križnovická e si entra a Josefov quartiere ebraico per la Široká. A sinistra ci sono ora le mura del Vecchio Cimitero Ebreo. Se non c’è il tempo per una visita accurata, assicuratevi di dare uno sguardo attraverso le brecce nel muro per vedere le lapidi disordinate e sgretolate. A causa della mancanza di spazio in questo piccolo lembo di terra, diversi corpi sono seppelliti per dodici strati.

3. Continuando lungo Široká, si arriva alla Sinagoga Pinkas, all’interno della quale si trova il “Memoriale 77.297’ – progettato e scolpito da Václav Boštík e Jiří John in onore di tutte le vittime dell’Olocausto originarie della Boemia e della Moravia. La Sinagoga Pinkas è anche uno dei punti vendita in cui si possono acquistare i biglietti per l’accesso ai vecchi siti e ai musei di Josefov,

 4. Voltando a sinistra all’uscita della Sinagoga Pinkas si arriva alla fine di Široká e su Maiselova, dove c’è la Sinagoga Maisel. Questo è l’edificio in cui Hitler intendeva ospitare il suo terrificante museo dedicato a una estinta razza di Ebrei. Per fortuna, questo non è mai successo, e oggi l’edificio è utilizzato come un Museo Ebraico dedicato a scopi infinitamente più gradevoli. La sinagoga è stata riscostruita due volte – la prima dopo un incendio nel 1689, e la seconda nel 1893. Ora si continua per altri tre isolati lungo la Široká.

5. A causa del suo stile moresco, si può perdonare l’impressione che la Sinagoga spagnola fosse in realtà una moschea. L’interno dell’edificio è qualcosa di mirabile, con la possente cupola dorata come suo pezzo forte. František Škroup – compositore dell’inno nazionale ceco – fu qui l’organista durante la metà del XIX secolo. All’esterno la statua di Franz Kafka (realizzata in stile molto kafkiano) può facilmente essere confusa con quella dello scultore ceco ribelle David Černý. In realtà è di un altro scultore, Jaroslav Róna. Intende rappresentare un sogno che Kafka fece una volta, sebbene Róna non abbia mai spiegato il suo significato. Kafka è, ovviamente, uno dei grandi eroi della letteratura praghese, e deve questo al suo amico Max Brod, che ignorò la richiesta fattagli da Kafka di bruciare tutti i suoi manoscritti alla sua morte.

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Old Town Square – Piazza della Città Vecchia (o Piazza dell’Orologio) 

La piazza della Città Vecchia ( Staromestské namestí ) è il cuore pulsante di Praga. Essa è uno dei luoghi pubblici più ampi ed affascinanti di tutta Europa ed è stata teatro di numerosi episodi salienti per la storia del popolo ceco, come l'incoronazione di Carlo IV nel 1346.

La piazza ha assunto le attuali forme tra il XII e il XIV secolo quando vennero realizzati gli edifici che la circondano a nord, a sud e a est, che furono abitati dalle famiglie mercantili più agiate e nel Trecento fu edificato il municipio ad ovest e che ne fece il principale polo politico, sociale e commerciale della città. Dinanzi al suo volto prezioso ed inconfondibile, oggi sfilano frotte di turisti che restano affascinati dalle forme e dai colori delle bellissime facciate. Il lato sud della piazza è costituito da palazzi dalle facciate color pastello e ciascun edificio ha dei portici e riporta una particolare insegna tipo “la casa dell’unicorno d’oro”, “la casa del tavolo di pietra”, “la casa della cicogna”.


Nella
Piazza della Città Vecchia si trovano: il Municipio della Città Vecchia , l’Orologio Astronomico della Torre del Municipio, la Chiesa di San Nicola, la chiesa di Santa Maria di Tyn (Cattedrale della Madre di Dio), il palazzo rococò Kinsky, e al centro della piazza la statua del Maestro Jan Hus di Ladislav Saloun (l’anarchico del XV secolo.). Sul lastrico è segnato il luogo della decapitazione di 27 nobili boemi (21/6/1621) e il meridiano di Praga, da dove vengono misurate tutte le distanze dalla città.

 

Vecchio Municipio - Risale al 1338, quando Jean de Luxembourg ne commissionò la costruzione. Attualmente non viene più utilizzato per funzioni amministrative ma talvolta ospita eventi ufficiali. Il nucleo originario del municipio è rappresentato dall’edificio che si trova nell’angolo a destra, al quale furono successivamente annessi una torre, dalla quale si può godere di un ottima vista sulla città e il famoso l’Orologio Astronomico del 1410. Per ciò che riguarda gli interni da segnalare sono la Sala dei Consigli, in stile tardogotico e la Sala dell’Assemblea, all’interno della quale si trovano importanti dipinti.

Orologio Astronomico  è la Torre del Municipio ed uno dei più famosi e visitati siti di Praga. E’ l’orologio di origine medievale più famoso al mondo e tra i più antichi. L’orologio è decorato da quattro figure allegoriche: la vanità con il suo specchio, l’avarizia, la morte e un principe turco con un mandolino. I due dischi dell’orologio invece corrispondono al sole e alla luna. Sono indicati anche tutti i segni zodiacali. Al cambio di ogni ora l’orologio entra in azione regalando un breve e gradevolissimo spettacolo: il primo ad uscire è uno scheletro che brandisce un’accetta, raffigurante la morte. Segue la sfilata delle statue dei 12 apostoli, preceduti da San Pietro. Alla fine del loro passaggio le porte si richiudono e il canto di un gallo segna il cambio dell’ora. Una leggenda dice che il creatore dell’orologio, subito dopo la realizzazione, venne accecato in modo che non potesse mai più riprodurne uno uguale.

 

Chiesa di S. Nicola nella Città Vecchia

La Chiesa di San Nicola è situata a Praga, nella Città Vecchia. Essa si può confondere con l'omonima situata nel Piccolo Quartiere, la maggiore della città dopo la Cattedrale di San Vito.

Fin dal XII secolo in questo luogo sorgeva un tempio che aveva il ruolo di chiesa parrocchiale della Città Vecchia fino al XIV secolo, allorché fu portata al termine la Chiesa di Santa Maria di Týn. Dopo la Battaglia della Montagna Bianca nel 1620, essa divenne parte di un monastero benedettino. L'edificio attuale, di Kilian Ignaz Dientzenhofer, fu terminato nel 1735. La chiesa fu spogliata nel 1781, quando Giuseppe II fece chiudere tutti i monasteri che non svolgevano attività socialmente utili.

Durante la Prima guerra mondiale la Chiesa di San Nicola fu usata come guarnigione di stanza a Praga, ma il colonnello che la comandava approfittò dell'occasione per restaurarla. La cupola è affrescata con le vite di San Nicola e San Benedetto, opera di Kosmas Damian Asam.

 

Chiesa di Santa Maria di Tyn Domina con la sua facciata imponente la Piazza della Città Vecchia. La costruzione della Chiesa, il secondo santuario di Praga dopo la Cattedrale di San Vito, risale alla fine del Trecento anche se l’edificio fu completato solo nel 1511. Lo stile della chiesa è fortemente gotico; l’interno è stato recentemente restaurato per dare luce a un ambiente estremamente scuro e tetro. Molto particolare l’effetto creato dalle abitazioni e dagli edifici costruiti sulla piazza proprio a ridosso della Chiesa di Santa Maria di Tyn: ne limitano la visuale ma allo stesso tempo le conferiscono imponenza. (Non c’è un costo di ingresso ma un cartello all’ingresso invita a lasciare un’offerta minima di 1 euro).

 

Statua di Jan Hus di Ladislav Saloun

Teologo, riformatore, fondatore dell'ordine degli Hussiti, scomunicato e bruciato sul rogo come eretico nel 1415. Questa fu la vita di Jan Hus, personaggio fondamentale nella storia ceca. Evidentemente non era il periodo migliore per predicare contro i costumi corrotti e consumistici della Chiesa cattolica, né di sostenere l'autonomia di un prete rispetto alla gerarchia ecclesiastica. Il concilio di Costanza decretò la sua sentenza di morte.

Il gruppo monumentale che lo ricorda occupa un grande spazio nella piazza della Città Vecchia o Piazza Staromestske. Venne qui esposto nel 1915 nel giorno del suo cinquecentenario dalla morte. Raffigura oltre al teologo alcuni suoi seguaci esiliati, mentre una donna simboleggia la patria.

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Celetna

 

Questa strada si trova nella Città Vecchia ed è una delle vie più importanti di tutto il distretto. È impregnata di una storia antica risalente al quattordicesimo secolo, quando fu inserita nel “Cammino Reale”, un percorso che attraversa la città seguito dai monarchi Cechi quando venivano incoronati. Oggi Celetná è un po’ soffocata dai negozi per turisti che propongono souvenir di varia qualità. Bisogna tenere gli occhi aperti per l’indimenticabile spettacolo della Casa della Madonna Nera – una struttura cubista progettato da Josef Gočár, oggi casa di un museo sul cubismo, e per il glorioso Grand Café Orient.

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Piazza della Repubblica

 

Il Municipio di Praga, in Piazza della Repubblica, è una delle testimonianze più significative dell' architettura Art Nouveau a Praga. Nell'ottobre del 1918 fu proclamata qui, solennemente, la Repubblica Cecoslovacca.

 

La Torre delle Polveri

è di stile gotico; venne eretta con l'esigenza di donare un ingresso prestigioso al vecchio nucleo urbano della capitale.

Il nome risale alla fine del XVII secolo quando venne utilizzata come magazzino per la polvere da sparo. La Torre delle Polveri misura 65 metri in altezza e fu eretta nel 1475 dove sorgeva come una delle 13 originali porte di accesso alla città.  La torre fu costruita in questa porta durante il regno del re Vladislao II. La torre ornata fu progettata e costruita da Matous Rejsek, basandosi sulla Torre del Ponte della Città Vecchia, costruito nel XIV secolo. La Torre delle Polveri acquisí il suo aspetto attuale durante una ricostruzione effettuata alla fine del XIX secolo da J. Mocker.

Dalla Torre partivano i cortei dell'incoronazione dei re boemi che terminavano al Castello, davanti alla Cattedrale di San Vito. Il percorso reale si snodava dalla Torre delle Polveri alla cattedrale di San Vito all’interno delle mura del castello di Praga, e fu l’itinerario delle incoronazioni dei monarchi Boemi fino al 1836. Il nome Torre delle Polveri lo deve al fatto che, durante un periodo della sua storia, fu utilizzata come arsenale e polveriera.

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Na Příkopě (‘sul fossato’), la via dello shopping. Qui si trova un susseguirsi di negozi con una vasta gamma di marche di lusso, ma anche il Museo del Comunismo, incuneato senza alcun senso di ironia tra un casinò e un McDonald. Verso destra: Panská è sede del Museo Mucha, mentre la via parallela, Nekázanka, è attraversata da due deliziosi ponti in stile veneziano.

 

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Piazza Venceslao

La Piazza di San Venceslao (Václavské náměstí) è una piazza di Praga, collocata nel quartiere di Nové Město, ed è una delle maggiori attrazioni turistiche della capitale ceca.

Nel agosto del 1968 i praghesi cercarono di fermare in questa piazza i carri armati russi venuti a stroncare la Primavera di Praga, il tentativo di uscire dalla dittatura sovietica. L'anno successivo, davanti alla statua di San Venceslao, lo studente universitario 19enne Jan Palach si cosparse di benzina e si diede fuoco, morendo pochi giorni dopo, in segno di protesta contro l'oppressione socioculturale perpetrata dall'Unione Sovietica.

Questa piazza si può definire anomala, in effetti si tratta di un largo viale di 750 m di lunghezza ed un'area totale di 45.000 m2, luogo abitudinario di manifestazioni pubbliche, nonché di dimostrazioni di popolo. Si tratta, ad esempio, del luogo dove il 28 ottobre 1918 venne dichiarata l'indipendenza della Cecoslovacchia dall'impero austro-ungarico.

Per la sua conformazione è normalmente chiamata dagli abitanti della città Piccoli Champs-Élysées per la sua somiglianza con la celebre strada di Parigi.

Il nome della piazza è stato preso dal Santo protettore della Repubblica Ceca, San Venceslao appunto, di cui una statua di notevoli dimensioni ne domina un lato.

Sulla piazza sono presenti attualmente alcuni monumenti importanti quali il Museo Nazionale e il Grand Hotel Europa

 

Museo nazionale

Alla fine della piazza Venceslao si trova il Museo Nazionale che é un edificio enorme, costruito nello stile neorisarcimentale. All'epoca, al suo posto si trovava una delle porte del mercato antico, la Porta. È stato inaugurato nel 1890, nel momento di massimo fervore del movimento ceco di Rinascita Nazionale, come imponente rappresentazione della storia e del nazionalismo ceco. Gravi danni furono causati alla facciata frontale, ai pilastri e alle statue quando l'edificio finí sotto il fuoco delle forze di occupazione sovietica nel 1968. Il museo ospita mostre della prestoria di Boemia, Moravia e Slovacchia, raccolte di roccie e minerali ed ampie esposizioni di paleontologia, zoologia e antropologia

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Spiegazione Monumenti da visitare giorno 28 Maggio 2013

Ponte Carlo

Il Ponte Carlo è uno dei monumenti più famosi a Praga. E’ anche il secondo ponte più antico che attraversa la Moldava (dopo quello di Písek) e risale al momento di maggior sviluppo di Praga, all’epoca dell’Imperatore Carlo IV di Lussemburgo. 

Il Ponte Carlo a Praga occupa il posto del precedente Ponte di Giuditta, risalente al 1172, all’epoca del regno di Vladislao II. Giuditta era la moglie di questo sovrano, della stirpe dei Premislidi. Il ponte di Giuditta è stato distrutto dall’alluvione nel 1342 e Praga è rimasta tagliata in due parti, senza un collegamento tra le sponde del fiume. 

Tra tante altre cose l’imperatore Carlo IV ha deciso di costruire un nuovo ponte ... in pietra e soprattutto molto più alto rispetto a quello precedente. La prima pietra, l’ha messa in personam il giorno 9/7/1357, alle ore 5.31. La costruzione del Ponte Carlo a Praga ha durato per tutta la seconda metà del ‘300 sotto la direzione dell’architetto Petr Parléř, il costruttore anche della cattedrale di San Vito al Castello di Praga. Il momento della fondazione del nuovo Ponte Carlo a Praga, l’hanno stabilito i principali astrologi dell’epoca ... è un numero bifronte composto dalle cifre dispari: 1-3-5-7-9-7-5-3-1 (anno-giorno-mese-ora) ... praticamente una piramide dei numeri che doveva proteggere il Ponte Carlo a Praga come una volta le piramidi proteggevano i faraoni egiziani. E forse anche la magia ha contribuito all’eccezionale resistenza del Ponte Carlo a Praga che, nell’anno 2007, ha festeggiato 650 anni dalla sua fondazione. 
Durante la sua esistenza il Ponte Carlo è sopravissuto a varie catastrofi: la guerra degli Ussiti all’inizio del ‘400; l’invasione dell’esercito di Passau nel 1611; delle truppe svedesi alla fine della Guerra dei Trent’Anni che hanno sparato dai cannoni contro una delle torri del Ponte Carlo e ne hanno distrutto completamente le decorazioni dal lato occidentale; le numerose alluvioni compresa l’ultima, disastrosa, nel 2002 quando tutta l’isola di Kampa sotto il ponte Carlo è sparita sotto le acque. Soltanto nel 1890 sono crollati due degli archi. 
Una delle numerosi leggende praghesi narra la storia dell’architetto incaricato a ricostruire i due archi del Ponte Carlo a Praga distrutti durante l’alluvione del 1890. Questo vi ha provato diverse volte ma la sua opera continuava a crollare fin quando l’architetto – completamente distrutto dall’incapacità di rinnovare il Ponte Carlo – ha deciso di stringere il patto con il diavolo promettendogli l’anima della prima persona che avrebbe attraversato il ponte. Essendo una leggenda, ed essendovi presente il diavolo, la sorte ha spinto la moglie incinta dell’architetto ad essere la prima. Così tutt’oggi all’alba si può vedere una bambina a levitare sopra il Ponte Carlo a Praga.

Il Ponte Carlo è chiuso alle due estremità da torri che facevano parte della fortificazione della città. Quella al lato della Città Vecchia, costruita nella seconda metà del ‘300 da Petr Parléř, vanta una ricchissima decorazione e viene considerata la più bella torre in Europa. 

Sulla parte orientale ci sono delle figure che rappresentano Carlo IV (a sinistra), Venceslao IV (a destra), il patrono del Ponte Carlo e di tutta la città di Praga San Vito (al centro). In alto ci sono ancora San Adalberto e San Sigismondo, due dei patroni del Regno di Boemia.

Sopra il portale si vedono gli stemmi dei Paesi governati dalla stirpe reale dei Lussemburgo alla fine del ‘300 ed al centro dell’arco ancora lo stemma della Città Vecchia. È interessante sapere che l’intero Ponte Carlo era sotto la giurisdizione della Città Vecchia, fino alle torri al lato della Città Piccola. 

Le torri al lato della Città Piccola sono molto più semplici; la più bassa risale al periodo romanico e del regno di Venceslao I. Nell’anno 1310 ha subito dei danni a causa di un incendio e l’hanno abbassata. Il restauro completo risale al periodo rinascimentale nel 1591. Quella più alta, invece, è del periodo del regno di Giorgio di Poděbrady, della seconda metà del ‘400. 

Agli inizi del ‘700 sul Ponte Carlo hanno aggiunto 30 statue barocche di santi, una vera e propria galleria d’arte all’aperto. Oggi le statue originali si trovano nel Lapidario del Museo Nazionale a Praga e sono state sostituite da copie esatte o da alcune statue che risalgono all’800. 

Il Ponte Carlo è senza dubbio uno dei monumenti più affascinanti di Praga ed, a qualsiasi ora, lo trovi pieno di gente. L’unico modo di vedere il Ponte Carlo, ed anche tutta Praga, senza le folle di turisti è probabilmente d’estate all’alba. E Ti giuro che ne vale la pena di fare una passeggiata sul Ponte Carlo a Praga senza incontrare un’anima viva! E‘ un’esperienza indimenticabile ... e forse anche la più bella che puoi fare a Praga.

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La Chiesa del Bambin Gesù di Praga

La statuetta del Bambino di Praga è senza dubbio una delle mete turistiche più importanti a Praga. A proposito nel 2009 vi si è fermato anche il Papa regalando al Bambino di Praga una nuova corona d'oro.

Comunque si tratta di una piccola statuetta di cera con tanta storia dietro che è arrivata a Praga nel 1554, portata come regalo di nozze da Maria Manrique de Lara y Mendoza a suo marito Vratislav di Pernstejn. Maria Manrique era una fanciulla di 14 anni ed il matrimonio, l'hanno combinato i suoi genitori.

Non avendo mai visto il marito Maria Manrique aveva tanta paura di partire per Praga e sposare Vratislav ma doveva obbedire ai genitori. La sera precedente alla partenza si è recata nella cappella privata pregando Iddio di trovare a Praga un marito buono e durante la sua preghiera è successo il primo miracolo del Bambin Gesù: il sole che stava tramontando ha illuminato la statuetta e Maria Manrique ha sentito la voce che la raccomandava di portare la statuetta a Praga e regalarla al futuro marito. Il giorno dopo Maria Manrique è partita per Praga molto più tranquilla sentendosi protetta dal Dio e dal Bambin Gesù. Ed il matrimonio è andato molto bene, basta pensare ai 18 figli nati dal matrimonio fra Vratislav e Maria Manrique ... fra cui anche la famosa Polissena di Pernstejn, più molto conosciuta come Polissena di Lobkowicz. Anzi è stata Polissena nel 1628 a regalare la statuetta del Bambino di Praga all'odierna chiesa della Santa Maria Vittoriosa e di Sant'Antonio di Padova.

La Chiesa è meta di fedeli ed anche di turisti, nella chiesa di S.Maria della Vittoria. Il “Santo Bambino” è una statua di cera, che rimase danneggiata in episodi bellici nel XVII secolo. Fu restaurata e divenne oggetto di culto. Al “Santo Bambino” furono attribuiti miracoli, anche durante l’assedio di Praga da parte degli svedesi nel XVII secolo. Ex voto cominciarono ad essere depositati, fra i quali anche quelli dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. A cambiare gli abiti della statuetta furono incaricate due pie donne, seguite a metà del 1700 dalle Dame Inglesi. Ancora adesso la statua viene avvolta da una cotta bianca, sovrapposta da una tunica bianca, da una dalmatica di diverso colore, mentre il vestito finale è un piviale, con collarini di pizzo. Due sono le corone, alternate: la prima – originale- del 1767 e la seconda del secondo ventennio del XIX secolo. Il guardaroba ha raggiunto il centinaio di modelli, il più antico è del 1700. Fra essi, quello fatto cucire dall’imperatrice Maria Teresa. Fra gli ultimi, quello donato da una famiglia della Sicilia. Questo testimonia la devozione che supera i confini cechi.

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Chiesa di San Nicola (Mikulás) 

 

(una delle tre chiese con questo nome a Praga).

E' una delle chiese più belle di Praga.


Nel quartiere di Malá Strana, la Chiesa di San Nicola è l’espressione più elevata del barocco ceco; risale al seconda metà del XVII secolo ed è inserita nel panorama del Castello di Praga. La sua cupola con lucernario, la brillante facciata ornata dalle sculture di Braun e le due torri, rappresentano una delle immagini più celebri della città; recentemente restaurata, possiede affascinanti interni con preziose decorazioni e sorprendenti effetti di luce creati dal genio di Johann Dientzenhofer. Durante il periodo estivo ospita numerosi concerti classici che vedono protagonista l’ antico organo utilizzato da Wolfgang Amadeus Mozart.

La sua costruzione terminò nel 1735, ma fino al 1900 rimase nascosta dietro un'altra chiesa.
All'interno è riccamente affrescata e presenta molte statue e decorazioni in marmo. E' una chiesa ortodossa, e venne usata come nascondiglio da molti artisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Essi rimanevano infatti all'interno della chiesa, impegnati in lavori di ristrutturazione che non venivano mai terminati, in modo da non dover essere costretti a combattere.

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Santuario di Loreto 

Costruito nel 1626, il Santuario di Loreto è uno dei luoghi di pellegrinaggio cristiano a Praga. In stile barocco riprende l’omonimo santuario italiano di Ancona. Elemento principale del santuario è la “Santa casa”, fatta edificare dalla nobile dama Benigna Ekaterina di Lobkowiez, copia dell’abitazione della Madonna a Nazareth, dove la Vergine Maria ricevette la visita dell’arcangelo Gabriele. e copia della Casa Santa che si trova al Santuario di Loreto (Ancona). La facciata barocca di K. I. Dientzenhofer è del 1720, l’orologio della torre possiede un carillon con 27 campanelli che scandisce ogni ora con melodie differenti, un antico canto, "Ti salutiamo mille volte", dedicato alla Madonna. Il carillon venne costruito dal famoso orologiaio P. Neumann nel 1694. . All’interno del santuario si trova anche il prezioso Tesoro di Loreto: detto “il sole di Praga”, è una pisside, cioè contenitore di ostie, in oro massiccio, nel quale sono incastonati   6222 diamanti e del peso di 12 Kg.

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Monastero Strahov

 

C'è un luogo a Praga dove si respira un atmosfera antica e speciale. Situato sulle alture a nord di Praga, grossomodo tra la collina di Petrin e il quartiere del Castello di Praga (Hradčany) il Monastero di Strahov (Strahovský klášter) chiamato come l'omonimo quartiere di Praga, è poco conosciuto al grande pubblico, ma conserva un tesoro dal valore inestimabile: le sue straordinarie biblioteche: la Biblioteca Teologica e quella Filosofica.


Il Monastero di Strahov venne fondato nel 1149 grazie all'intuizione di Jindřich Zdík. Vescovo di Olomouc, che volle costruire questa abbazia premostratense a Praga, dopo un suo pellegrinaggio in Terrasanta. Convinse della necessità il sovrano Vladislao II che si fecce carico del suo finanziamento. Inizialmente in legno, il monastero subì varie vicissitudini e disavventure, tra cui un incendio e un saccheggio durante il periodo ussita (1420), eventi che causarono la perdita di gran parte di libri e degli arredi. Bisogna aspettare il Rinascimento ed il successivo periodo barocco per vedere la rinscita culturale e architettonica del sito.

Fu grazie all'opera dell'abate Jan Lohelius che il mosatero di Strahov trasformò radicalmente il suo aspetto. Verso la fine del 16° secolo il monaco si adoperò per la ricostruzione del complesso monastico, restaurò ed ammodernò gli edifici dell'abbazia, fece costruire un nuovo dormitorio, accomodò il refettorio e fece allestire dei nuovi giardini per il monastero. Nel 1612 arrivò a Strahov un nuovo abate, chiamato Kašpar Questenberg, dato che Lohelius era stato promosso ad Arcivescovo di Praga. E' anche grazie a lui che oggi il complesso di Strahov merita una visita anche da parte del turista distratto. Con la sua opera completò i chiostri inferiori e la Prelatura e persino eresse un nuovo edificio, l'Ospitale di Elisabetta, oltre che una fabbrica di birra. Inoltre fu lui a fondare il seminario premostratense.



Ma il vero pezzo forte del complesso Monastero di Strahov arrivò nel 1679: in quell'anno fu completata la Biblioteca Teologica, sala che da oltre 330 anni affascina chiunque s'affacci alla sua muraglia di libri, completati da una collezione di mappamondi e globi stellari, dal fascino eterno. Da notare anche le successive decorazioni con stucchi e dipinti della volta, aggiunte nel 1720. Non da meno è la grande Sala Filosofica, più recente, che fu costruita per ospitare i libri che oramai non avevano più spazio nella Sala di Teologia. L'ampliamento voluto da Václav Mayer, arrivò poco più di un secolo dopo la prima grande biblioteca.

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Castello di Praga

Inizio: Porte principali del Castello di Praga, raggiungibili con il tram 22 da hrad Pražský o Pohořelec. Fine: Presso i giardini a sud del Castello di Praga.  Fermata Metro più vicina: Malostranská.

1. Appena entrate dalla porta principale del Castello di fronte a Hradčanské náměstí, giratevi e ammirate i giganti in pietra di Ignác František Platzer, che felicemente manganellavano a morte i loro nemici da sopra a questa entrata. In questo primo cortile, c’è anche la possibilità di farsi scattare una foto vicino ad una delle guardie in abito grigio che sono di servizio su entrambi i lati della porta. Potete fare del vostro meglio per cercare di farli sorridere, ma queste guardie sono ancora più toste di quelle di Londra. Nei secoli passati, queste guardie avevano ancora meno ragioni di ridere: venivano pagate solamente con l’alloggio e legna da ardere.

 

2. Un’altra cosa che queste guardie hanno in comune con quelle di Londra è che cambiano ogni ora. Questa elaborata cerimonia – introdotta dall’ex presidente ceco Václav Havel – è di solito un evento affollato da turisti in cerca di una buona visuale. Vi consigliamo di mettervi a sinistra della porta, da dove potrete avere una migliore vista della cerimonia e non verrete spostati di lato all’uscita delle guardie (cosa che invece succederà ai meno informati turisti che si mettono a destra). Il momento migliore per vedere il cambio della guardia è a mezzogiorno, quando viene eseguito uno speciale accompagnamento musicale. Dopo camminate verso Porta Matthias, che risale al 17° secolo e fu progettata dall’architetto italiano Giovanni Maria Filippi. Prende il suo nome dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Matthias e presenta un elenco dei paesi da lui governati sotto le sue insegne imperiali. La Porta di Matthias si innalzava sul posto da liberamente da 150 anni, quando gli furono costruite accanto le estensioni di Maria Teresa.

 

3. Attraversate la porta ed entrate nel secondo cortile, al centro del quale si trova una splendida fontana in pietra, completata nel 1686. Vi potete fermare sul suo bordo per riposarvi i piedi o per fare una foto, ma fate attenzione perché il personale è severo, e i turisti vengono allontanati dalla fontana continuamente. Vicino alla fontana vi è uno dei pozzi del Castello, completo di copertura in ferro battuto in intricato stile barocco. L’approvvigionamento idrico del castello una volta veniva assicurato dalla sorgente Pakit, e se le sorgenti sono la vostra passione, considerate una visita all’Opera di Stato, che ha spesso rappresentazioni della Rusalka di Antonín Dvořák, la storia della figlia di un goblin dell’acqua che finisce per innamorarsi di un principe umano. Le facciate degli edifici che vi circondano in questa parte del castello e nel cortile precedente, sono stati modificate dall’architetto austriaco Nicolò Pacassi. E ‘stato Pacassi che ha curato gran parte della ricostruzione del Castello dopo che fu gravemente danneggiato durante l’assedio prussiano e la conseguente occupazione del 1757. L’ala nord ospita la Pinacoteca di Praga, così come la Sala Spagnola, dove si dice che l’imperatore Leopoldo una volta abbia condotto una caccia al coperto, uccidendo un gatto selvatico e i suoi figli.

 

4. Vi farà piacere sapere che la maggior parte delle attrazioni all’aperto del Castello sono gratuite. Molti ambienti interni, tuttavia – tra cui il Vicolo dOro, richiedono invece un biglietto di ingresso di 250 CZK. Un biglietto più costoso include la possibilità di vedere anche le gallerie d’arte, ma questa particolare passeggiata può essere fatta con il biglietto più economico.

 

5. Il complesso del castello offre molti svaghi per chi ama passeggiare, e se siete uno di questi, il passaggio sul lato sinistro del secondo cortile vi porterà attraverso Prašný Bridge e all’interno dei Giardini Reali settentrionali, che contengono un grande spettacolo di fontane e chalet estivi, ora trasformati in gallerie d’arte. La nostra passeggiata attraverso il complesso del castello prosegue prendendo il passaggio ad est dal secondo cortile, che ci porta sulla  soglia dell’edificio più prestigioso del Castello, la Cattedrale di San Vito.

 

6. Questa Cattedrale cattolica romana, fondata nel 1344 e poi ricostruita da Josef Kranner durante la metà del XIX secolo, è uno squisito esempio di architettura gotica, e il terzo edificio religioso della serie ad essere costruito su questo sito. Il primo fu una rotonda romanica del 925, dopo di che il principe Spytihněv II vi fece edificare una molto più grande basilica.


Per secoli San Vito è stato il luogo di incoronazione e di sepoltura per i re di Boemia. All’interno si trova si trova la
tomba di San Venceslao (famoso per il canto natalizio), e anche di Giovanni Nepomuceno – annegato nella Moldava – sepolto nella cattedrale per volere di Venceslao. San Vito è il Santo patrono della Boemia, nonché il protettore di attori, comici, ballerini e epilettici.

 

L’interno della Cattedrale include alcune finestre mozzafiato, in particolare quella della navata nord, realizzata da Alfons Mucha, e anche il rosone di Frantisek Kysela, che raffigura scene della storia della creazione biblica.

 

7. Una volta che San Vito vi ha abbagliato con le sue bellezze, continuate fino al terzo cortile, dove si ritiene che un tempo sorgesse il trono di pietra dei Principi di Boemia. Oggi, i suoi pezzi forti sono il memoriale di Josef Plečnik in onore dei morti della prima guerra mondiale, e una statua di ferro che raffigura San Giorgio che uccide il drago. Questa statua fu realizzata nel 1373 ed è la più antica statua all’aperto di Boemia. Il cortile è anche il posto migliore per vedere le Gargoyle; tra di esse, sul rivestimento del tetto della Cattedrale, si affacciano draghi, scorpioni, e musicisti

 

8. Di fronte alla cattedrale, sul lato est del cortile, si trova il Vecchio Palazzo Reale, che fu fondato nel IX secolo, e da allora ha subito numerose ristrutturazioni sotto gli auspici di molti imperatori. Il gioiello del Palazzo è la sua Vladislav Hall, che ha ospitato tutti i tipi di intrattenimento come balli, mercati e feste. Durante la seconda guerra mondiale, i preziosi gioielli della Corona ceca vennero nascosti in questa sala per proteggerli dai bombardamenti. Si dice che se un re falso indossa la corona di San Venceslao, muore poi entro un anno, un mito che è diventato ancora più popolare dopo che il protettore nazista Reinhard Heydrich lo fece, e fu subito dopo assassinato dai paracadutisti cechi. Recentemente, qui fu esposta la salma di Václav Havel per il funerale di stato. La Scala dei Cavalieri è così chiamata perché i cavalieri potevano entrare nella Sala da qui, senza dover smontare dai loro destrieri.

 

9. Uscite usando proprio questa scala, e giù in piazza San Giorgio vi troverete faccia a faccia con la Basilica di San Giorgio, considerata la seconda chiesa più antica di Praga. Se fate fatica a credere che sia antica a causa facciata barocca dell’edificio, il suo scuro interno romanico vi parlerà di una storia molto più lunga. Oltre a contenere mostre d’arte permanenti, la Basilica ospita regolarmente anche concerti di musica classica, la sua ottima acustica garantendo ottime prestazioni – andate a sentirne uno, se ne avete tempo.

 

10. Continuate oltre la Basilica, giù per Jirska, dove sulla destra si trova il Palazzo Rosenberg, un luogo dove indigenti nobildonne non sposate erano solite risiedere. Prima di raggiungere il Palazzo Lobkowicz (l’unico edificio di proprietà privata nel complesso del Castello di Praga) salendo sulla destra, c’è una svolta a sinistra che porta al Vicolo d’Oro.

 

11. Questa fila colorata di case in miniatura è stata costruita alla fine del XVI secolo in uno stile architettonico noto come “Manierismo”’. Appena si entra nel Vicolo d’Oro, di fronte a voi si profila la Torre Bianca, che è servita come prigione per i nobili, tra cui Katerina Bechynova di Lažany, che nel 1534 è stata lasciata a marcire qui a seguito dell’assassinio di 14 persone. Un’altra prigione, la Torre Dalibor, si trova all’altra estremità del vicolo. Anche se il Vicolo d’Oro è stato in qualche modo rovinato dal numero di negozi che ora si trovano al suo interno, ogni casa resta di per sé affascinante. Nella casa azzurra al n. 22, visse per un po’ Franz Kafka, mentre la profetessa Madame de Thebes – che fu uccisa dalla Gestapo a causa delle sue profezie sul nazismo – una volta abitava al numero 14. Nel 1831, in una di queste case si verificò un’esplosione, e i vigili del fuoco trovarono all’interno il corpo di un vecchio che stringeva a sé una pepita d’oro puro. Alcuni credono che avesse scoperto il segreto dell’alchimia, portandolo poi con sé nella tomba.

 

12. Dalla Torre Dalibor, una passerella vi porterà presso la residenza e il cortile del Burgravio Supremo, la posizione di più alto rango dopo quella del re. Qui vi è un bello spazio per fermarsi a bere una birra o un caffè, e si può anche ritornare all’infanzia visitando il ben fornito Museo del Giocattolo, che è particolarmente orgoglioso della sua collezione di bambole Barbie. La curiosità più particolare del cortile è la statua di un ragazzo, a cui i turisti più giovani toccano il pene per scaramanzia. Uscite poi dal cortile attraverso il suo ingresso principale e svoltate a sinistra da dove si inizia a scendere verso la porta orientale del Castello. Appena fuori si trova è un altro splendido punto di osservazione del panorama, che potrete godere servendovi di uno dei molti telescopi. Una volta che si è pronti per andare, continuate a scendere i gradini, raggiungendo le stazioni del tram e della metropolitana di Malostranská.

Se, è in un momento dell’anno in cui il tempo è propizio, rigiratevi e passate attraverso il piccolo ingresso che conduce ai Giardini sud del castello.

 

13. Questo piccolo ma splendente giardino terrazzato vanta un padiglione circolare, una fontana barocca, due obelischi e una gigantesca vasca, per non parlare poi delle bellissime vedute degli antichi tetti di Malá Strana e della zona al di là della Moldava. Anche se risalente al XVI secolo, l’attuale composizione del giardino è stata progettata dall’architetto Plečnik nel 1920. L’apertura del giardino è annunciata tutti i giorni alle 10:00 dai trombettieri della Guardia del Castello, che suonano dall’Hartig Music Pavilion del castello. A questo punto si può continuare verso l’ingresso del Giardino occidentale, che vi riporterà al punto di partenza, Hradčanské náměstí, oppure ripercorrere i vostri passi verso il cancello d’ingresso orientale. Scendete la lunga scalinata in pietra fino a via Klarov e girate a destra. Se camminate oltre la fermata della metropolitana di Malostranská e attraversate il ponte Mánes, vi troverete al Rudolfinum.

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