Erika Laura Castorina, giovane studentessa di economia a Milano. Nel tempo libero ama scrivere e dedicarsi alla lettura di libri che riguardano la cultura e le tradizioni della Sicilia sua terra d’origine.
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Natale, tradizioni e giochi di carte
siciliani,
racconta delle tradizioni natalizie siciliane legate al mondo delle carte e non
solo.
Un viaggio tra memorie e tradizioni che dolcemente riporta al passato.
Natale siciliano: cibo, tradizioni e giochi di carte
Ci siamo, il Natale è arrivato e con esso tutta la sua magia fatta di luci colorate, regali sotto l’albero e cose buone da mangiare. Ma il Natale non è solo questo, soprattutto in Sicilia dove tradizione culinaria, arte e giochi di carte tipici siciliani si incontrano.
Tra panettoni, scacciate e biscotti fatti in casa le serate natalizie trascorrono giocando a carte in compagnia di amici e parenti. Nelle chiese e nelle strade si ripetono gli antichi canti in dialetto accompagnati dal suono della ciaramedda (zampogna) che i ciaramiddari , ovvero i suonatori della zampogna, eseguono ancora come vuole la tradizione. Nel periodo che precede il Natale, all’interno delle chiese o nei centri ricreativi e culturali si tengono rappresentazioni drammatico-musicali della Natività durante le novene.
È soprattutto durante le interminabili giocate a carte in famiglia che le tradizioni fanno capolino. Giocare a carte, infatti, è un modo per trascorrere del tempo insieme ai propri cari ma è anche una buona occasione, soprattutto per i più piccoli, di imparare termini in disuso o di fare conoscenza di antiche storie siciliane legate al mondo delle carte.
Solo giocando si può, infatti, imparare che a giallinusa ( la gialla) è la donna di mazze, così chiamata per via degli abiti gialli che indossa, e il re di coppe è «l’obbu» (il cieco) perché’ ammicca con un occhio. A seguire troviamo l’ ovu frittu, ovvero l’asso di oro, simpaticamente chiamato cosi perché’ ricorda un uovo fritto e la quattara (brocca), vale a dire l’asso di coppe.
Oltre a giallinusa troviamo anche a russa ( la donna di coppe), che deve il suo nome al rosso dei suoi abiti, a cravatta ( il
due di mazze) che ricorda appunto una cravatta e a completare il tutto a stotta, ovvero l’asso di spade chiamato così proprio per via della sua forma non proprio
diritta.
Tutti questi simpatici nomignoli si possono imparare giocando a Setti e menzu (Sette e Mezzo), Trissetti (Tressette), Stop e il Ti vitti ( ti ho visto), e la Zicchinetta (in italiano Zecchinetta).
Tra i vari giochi siciliani la Zecchinetta è il più curioso di tutti. Originariamente era un gioco solo per uomini ma in seguito anche le donne ne presero parte ed e’ sempre stato uno dei più apprezzati di tutti perché puntualmente si trasforma in caos ed è fonte di grasse risate.
Sono pochi oggi i cultori della Zecchinetta, molti erroneamente la associano al gioco del poker, definendola una sua variante ma in realtà sono molto diversi.
Già dalla storia essi si differenziano notevolmente, se il poker è una disciplina piuttosto nuova, nata nei circoli privati e nei casinò, la Zecchinetta fonda le sue origini nel XVI secolo quando i Lanzichenecchi (e da qui anche l’origine del termine) la introdussero in Italia.
Anticamente si utilizzavano tre mazzi di carte francesi dai quali venivano eliminati i jolly e tutte le carte con valori da due a sei, nella sua versione moderna e siciliana si gioca con un mazzo di 40 carte tradizionali.
L’associazione della Zecchinetta al poker dipende probabilmente dal fatto che in entrambi i giochi si mettono delle carte scoperte sul tavolo. Nel poker i giocatori hanno anche
delle carte coperte in mano mentre nella Zicchinetta questo non accade perché si gioca solo a carte scoperte.
Il poker è un gioco molto silenzioso ed individuale mentre la Zicchinetta è l’opposto. Ogni partita si trasforma in un simpatico caos condito di risate e urla di vario genere che si concludono alla fine del gioco quando, per la felicità dei vincitori, il banco paga le varie puntate.
A proposito di Zecchinetta non si può non ricordare la trasposizione cinematografica de "Il giorno della civetta’’ di Leonardo Sciascia e l’indimenticabile interpretazione di Tano Cimarosa nel ruolo di Zecchinetta. Interpretazione che lo fece conoscere a tutti come Tano Zecchinetta .
Un altro gioco tradizionale prettamente natalizio è la Tummula (Tombola) con le carte siciliane, anche qui si possono imparare tante antiche tradizioni. Innanzitutto bisogna mettere da parte le moderne cartellette da Tombola e procurarsi più mazzi di carte, incluso uno per il banco. Questo accade perché ogni cartella di questa speciale tombola è composta da una fila di carte scoperte che vanno girate solo quando il banco estrae dal mazzo una delle carte presenti in quella cartella. Le puntate, invece, sono uguali a quelle della versione moderna: ambo, terno, quaterna, cinquina e tombola.
Giocare a carte durante le feste è ancora una tradizione molto diffusa ma sono pochi ormai i giocatori di Tombola siciliana e Zecchinetta, perché i giochi di una volta stanno lasciando il posto a quelli più recenti come appunto il poker, il gioco con le carte da Uno, o nel caso della tombola alla versione tecnologica con cartellette e display digitali.