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Catania medievale

Della Catania medievale non rimane quasi più nulla, essendo stata distrutta dal terremoto del 1693. Il video illustra quel che è rimasto della città medievale, dai monumenti conosciuti a quelli meno noti.

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La città medievale si concentrò tutta all’interno delle cinta murarie di cui oggi rimangono solo alcuni brevi tratti, ma sappiamo che l’attuale via Plebiscito percorreva tutta la parte esterna delle mura.

 

Della città medievale non rimane quasi più nulla essendo stata distrutta dal terremoto del 1693.

  

 

 

Le absidi della Cattedrale
Le absidi della Cattedrale

 

 

Le absidi della Cattedrale

 

 

Le absidi in pietra lavica di epoca normanna, vestigia della prima costruzione della Cattedrale, si possono ammirare nel cortile dell'arcivescovado (n. 159) 

Le absidi della Cattedrale
Le absidi della Cattedrale

 

 

 

Le absidi della Cattedrale

 

Le due torri che incorniciano l'antica basilica normanna corrispondono alle due cappelle laterali della Madonna e del Crocifisso


Il Castello Ursino
Il Castello Ursino

Il Castello Ursino

 

Il Castello fu costruito su un altopiano circondato dal mare tra il 1239 e il 1250 per volere di Federico II.

Qui abitarono gli Aragona durante il quattordicesimo secolo. 

 

Nel 1669, la colata di lava doveva ancora modificare l'aspetto del castello allontanando il mare che prima lo circondava. Verso la metà del Settecento venne circondato da imponenti mura a scopo difensivo e in seguito modificato nella parte meridionale secondo l'impronta rinascimentale. Queste potenti muraglie hanno più di 2m. di spessore.


pianta del Castello Ursino
pianta del Castello Ursino

 

 

Pianta del Castello Ursino

 

L'edificio si presenta oggi a pianta quadrata con un torrione rotondo alto 30 metri ad ogni angolo e con delle torri semicilindriche addossate al centro di ogni lato

 

Il Castello Ursino
Il Castello Ursino

Il Castello Ursino

 

L'ingresso si apre ad arco acuto sul prospetto, sovrastato dallo stemma degli Svevi, un'aquila che artiglia una lepre. 


Castello Ursino
Castello Ursino

Il Castello Ursino

 

La costruzione fu notevolmente danneggiata dall'eruzione del 1669 e successivamente anche dai terremoti del 1693 e del 1818.


Questo portò a ulteriori ed imponenti restauri: il Castello nel 1837 venne trasformato in prigione. 


 

 

Percorrendo il perimetro del Castello, si possono ammirare i fossati rimasti ancora intatti, la base a scarpa delle torri e le finestre rinascimentali del lato sud. 

 

 

Questo importante edificio militare doveva testimoniare tutta la storia della città. Nel 282, Pietro d'Aragona vi organizzò la resistenza contro gli Angioini. Soggiorno dei viceré, il castello fu trasformato e perse a poco a poco il suo carattere di fortezza per assumere quello di un vero palazzo. Gli appartamenti erano sontuosi, e si poteva arrivare al primo piano senza scendere da cavallo. 

 

Si nota la massiccia costruzione con 50 metri per lato a pianta perfettamente quadrata, con quattro torri agli angoli.

 

 

 

Sulla sinistra la torre dei Martìri e sulla destra la  torre delle Bandiere.

 

 

 

 

Sul lato opposto la torre del Sale e quella dei Magazzini.

 

 

 

Il Castello è stato nei secoli fortezza, reggia, sede di parlamenti, caserma, prigione;

dopo i restauri del 1932/34 è stato adibito a Museo Civico.

 

 

 

In buono stato di conservazione sono gli interni dove sono conservate opere di notevole interesse artistico. Tra queste, degne di menzione sono innanzitutto le strutture portanti delle varie sale, ornate da eleganti volte a costoloni, da pregiati capitelli intarsiati e grandi archi ogivali

 

 

Restaurato, questo monumento ospita ormai le collezioni architettoniche, storiche e artistiche del Museo civico.

Vi si possono vedere al pianoterra sculture e, al primo piano, nella sala del Parlamento, pitture tra cui una molto bella attribuita a Van Dyck che rappresenta S. Sebastiano. Le altre sale sono generalmente chiuse; esse contengono collezioni di ceramiche, statuette di terracotta trovate a Centuripe ed un efebo greco del VI secolo a.c. 

 

 

 

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