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Lo Stagnone di Marsala

Perle di Sicilia: Stagnone di Marsala

 

 

Arrivare non è difficile: da Trapani o da Marsala, basta seguire la strada che costeggia il mare per scorgere l'intero Stagnone e le sue isolette chiuse, all'orizzonte, dall'aspro profilo delle Egadi. Sul versante della terraferma si delineano le illusorie architetture delle saline, i mulini a vento e i disegni geometrici degli sconfinati invasi e dei canali nei quali, come in un'immensa, affascinante scacchiera, l'acqua assume colorazioni diverse, che vanno dal rosa all'azzurro indaco, secondo il grado di salinità in essa presente. In questi luoghi, infatti, la coltura del sale è praticata da millenni attraverso procedure arcaiche che hanno consentito e contribuito a mantenere inalterato quest'ambiente proteiforme.

 

  L'oasi naturale


Su litorale della Sicilia che guarda l'arcipelago delle Egadi, si stende su 2.000 ettari tra Marsala e Trapani, la laguna più vasta dell'intero territorio siciliano, meglio conosciuta come lo Stagnone. Questo bacino lagunare, la cui profondità oscilla tra 125 ed i 275 centimetri, era un'antica piana alluvionale ormai colmata per effetto del sollevamento marino e dei bradisismi che hanno lasciato scoperte quelle antiche sporgenze che costituiscono oggi gli isolotti tra

 

i quali il più noto è Mozia.
Di varia grandezza e percorribili solo a piedi, l'isola Grande, l'Isola di Santa Maria, gli Scogli di Borrone, Cerdinisi e la Scuola, fanno da corona a Mozia.

Una rigogliosa vegetazione di giunchi e salicornie, piante tipiche degli acquitrini salmastri mediterranei, ospita diverse specie di uccelli che qui nidificano o transitano durante le loro migrazioni. Si possono osservare: germani reali, moriglioni, alzavole, marzaiole, codoni, fischioni, pivieri, fratini, cavalieri d'Italia, aironi cenerini e rossi, tarabusi, martin pescatori, folaghe, cormorani.

Orate, spigole, triglie, anguille, saraghi, seppie e altre specie minori depongono le loro uova nelle acque poco profonde e calde della laguna, favorendo il ripopolamento ittico della riserva preservato inoltre dal divieto di caccia e di pesca subacquea e con le reti. La pesca sportiva (lenze, nasse) é permessa ma severamente regolamentata. La scarsa profondità dei fondali, inoltre, protegge la zona dall'invasione e dall'inquinamento delle grandi imbarcazioni: nella laguna, infatti, possono navigare esclusivamente gommoni o barche a fondo piatto.

 

 

 

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